Teatro Segreto Srl

Paolo Borsellino essendo stato
scritto e interpretato da Ruggero Cappuccio
impianto scenico di Mimmo Palladino
immagini di Lia Pasqualino
musiche originali di Marco Betta
disegno luci di Giovanna Venzi
assistente alla regia:  Nadia Baldi
organizzazione e distribuzione: Lia Zinno

genere prosa
durata 1 ora e 15  minuti

 

Le parole pronunciate da Paolo Borsellino che gli Italiani non hanno mai ascoltato. Il 31 luglio del 1988 il giudice palermitano denunciava con forza davanti al CSM l’inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la Mafia. Borsellino parla per oltre 4 ore con straordinaria e diretta lucidità. Quella audizione arriva per la prima volta in scena raccontata da Ruggero Cappuccio.

“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla, perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non piace per poterlo cambiare”. Con questa breve riflessione Paolo Borsellino svela il senso più segreto del suo essere uomo e del suo essere giudice. La sua giovinezza e gli anni difficili della sua maturità sono ispirati ad una tensione vitale che oscilla tra passione per la memoria e progetto instancabile per una costruttività del futuro. La sua singolare esperienza esistenziale porta con sé i tratti inequivocabili dell’eroe. Un eroe moderno. Un eroe lontano dalle tentazioni della retorica.

Il lavoro si sviluppa in un concentrato di suoni e immagini tese ad esaltare il contrasto tra la spudorata bellezza dell’isola e i suoi umori notturni. L’azione prende l’avvio dal diciannove luglio 1992. Alle ore sedici e cinquantotto in via D’Amelio, a Palermo, un attentato pone fine alle vite del giudice e degli uomini che lo stavano proteggendo: Vincenzo Li Muli, Walter Cusina, Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi. Nell’ultimo decimo di secondo tra l’esplosione e la morte, Paolo Borsellino ricompone memorie e sogni della sua vita. Parla, racconta. Dubita di essere ancora vivo. Dubita di essere già morto. La messinscena deflagra in dodici movimenti, quanti sono quelli di uno Stabat Mater, addensando frasi, sussurri, visioni. Ed è appunto uno Stabat Mater doloroso, la prima parte. Il giudice, quell’ultimo giorno, andava a far visita a sua madre: una madre consapevole, metafora e incarnazione del dolore cosciente e fiero di un’altra Sicilia, di quella più invisibile e più vera.

 

Ruggero Cappuccio
Regista di opere liriche per la direzione di Riccardo Muti (Il ritorno di Don Calandrino, Falstaff e Nina o sia la pazza per amore). Ad aprile 2012 ha firmato la regia de Il barbiere di Siviglia per il Teatro dell’Opera di Roma ed il Teatro Verdi di Trieste. Nel 2011 firma le regie de L’elisir d’amore e de La battaglia di Legnano per il Teatro dell’Opera di Roma.  Autore del libretto e della regia dell’opera Natura Viva per il Maggio Fiorentino 2010. Sceneggiatore e regista dei film Rien Va, Il Sorriso dell’ultima notte e Lighea. Nel 2012 la Casa editrice spagnola Siruela ha pubblicato Fuego sobras Napules ed Einaudi la sua opera teatrale Le Ultime Sette Parole di Caravaggio. Nello stesso anno scrive la sua nuova opera teatrale SpaccanapoliTimes e cura la riduzione teatrale del romanzo Il Soccombente, di Thomas Bernhard, che debutterà a novembre 2012, con Roberto Herlitzka, regia di Nadia Baldi. Nel 2011 vince il Premio Napoli, il Premio come migliore libro dell’anno – sezione Letteratura Italiana e il Premio e Super Premio Vittorini con il romanzo Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010), mentre La notte dei due silenzi (Sellerio, 2007) è finalista al Premio Strega. Drammaturgo e regista teatrale, esordisce come autore nel 1993: i suoi testi teatrali Shakespea Re di Napoli e Edipo a Colono sono editi da Einaudi e rappresentati dal 1994 nei maggiori teatri italiani. Vincitore, tra gli altri, dei premi Olimpici del Teatro, Ubu, Idi, Medaglia d’oro drammaturgia italiana, Premio speciale drammaturgia Europea, Borgio Verezzi, Fondi La Pastora, Biglietto d’oro Agis, Coppola-Prati, Candoni. Dal 2003 al 2006 è direttore artistico del festival Benevento Città Spettacolo. Nel 2005 e 2006 è Direttore artistico di Technè e nel 2008 di  FormArt lavoro,  progetti di orientamento e formazione per i mestieri dello spettacolo a cura del Ministero del Lavoro. Dal 2012 è direttore artistico di Segreti d’autore,  Festival dell’ambiente delle scienze e delle arti. Nel 1996 è cofondatore e direttore artistico della casa di produzione Teatro Segreto Srl. Firma per le pagine de Il Venerdì di Repubblica e Il Mattino.

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