Teatro della Cooperativa – Bottega dei Mestieri Teatrali

L’innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto
di
 Giulio Cavalli
con la collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli
regia
Renato Sarti
con
Giulio Cavalli
musiche originali Stefano “Cisco” Bellotti
assistente alla regia
Marco Di Stefano
disegno originale di Ugo Pierri
foto di scena Emiliano Boga
genere
prosa
durata
1 ora

Speravamo bastasse esercitarla, la memoria, perché non ci scippassero la Storia. Oggi ci tocca smentirla. Giulio Andreotti è stato al centro della scena politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo. La storia umana di Giulio Andreotti si lega alla storia della politica italiana. Oggi Andreotti è l’icona di un “martirio giudiziario” con oscuri fini politici che ce lo raccontano assolto.  Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti avrebbe potuto essere condannato in base all’articolo 416. La storia, comunque, dice che Andreotti si è seduto al tavolo della Mafia. E come, dove, con chi e “presumibilmente perché”,  va raccontato.

Cinque praticabili, cinque diversi “spazi” ed uno schermo per dare vita attraverso il racconto e alcune immagini alle tante parti del puzzle che compongono la storia. In una scena nuda ed essenziale, dove il “posto d’onore” al centro del palco spetta ad un inginocchiatoio su cui è poggiato un impermeabile, prende forma una figura, quella di Giulio Andreotti.  Alla fine, per il pubblico verrà concesso un piccolo bis, in cui dimostra come l’infiltrazione e la corruzione della malavita organizzata all’interno della politica degli anni Ottanta ha degli aspetti identici a quelli di oggi.

Giulio Cavalli fonda a Lodi nel 2001 la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali.  Nel 2006 Paolo Rossi lo spinge a salire sul palco, segnando l’inizio della sua vita di ‘narratore’. Nello stesso anno mette in scena (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers, giullarata in occasione del quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani. I suoi spettacoli si ispirano al presente, tenendo fede ad un’idea di teatro come mezzo per mantenere vive pagine importanti della nostra storia.

Renato Sarti, autore, attore, regista teatrale, esordisce giovanissimo con Margherita Wallmann nel 1971 e poi a Milano con Giorgio Strehler e avvia una carriera brillante che lo vedrà come attore e drammaturgo lavorare sia in teatro che in televisione. All’inizio del 2001 Sarti apre nel quartiere di Niguarda a Milano il Teatro della Cooperativa che ben presto diventa un punto di riferimento per la città e il teatro d’impegno civile. Per il suo teatro di denuncia sociale e per il lavoro sulla  memoria storica ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui la Medaglia Commemorativa dalla Presidenza della Repubblica e l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano.

 

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